Descrizione

La Puglia del Tuccanese e del Nero di Troia…

A lungo considerato un vitigno difficile, il Nero di Troia vive oggi una nuova vita. Tra i rossi più interessanti del Sud, vanta origini addirittura mitiche… Si racconta che Diomede, eroe della guerra di Troia, piantò i primi tralci di vite sulle rive dell’Ofanto, dando origine all’uva di Troia.

La stessa sorte è capitata al Tuccanese, un altro vitigno autoctono, che è stato riscoperto solo da pochi anni. Le sue origini sono avvolte nel mistero… inizialmente si pensava fosse un clone di Perricone, poi di Piedirosso, ma dalle ultime ricerche è emerso che si tratta di un clone di Sangiovese.

Quello che è certo, è che la Daunia è un territorio da sempre vocato alla viticoltura e il vino A Jamele è una delle sue più autentiche espressioni! A dare man forte al Nero di Troia e al Tuccanese ci pensa il Merlot, un vitigno portatore di rotondità e morbidezza.

A Jamele, un vino con i superpoteri

Il modo migliore per accompagnare un buon piatto è senza dubbio un buon vino, e A Jamele ha tutti i requisiti per essere un eccezionale compagno di viaggio. Purpureo e generoso, conquista al primo sorso con il suo bouquet fruttato e speziato, e il suo sapore morbido e minerale. L’abbinamento migliore? Con le orecchiette di grano arso, guanciale croccante e funghi cardoncelli! Temperatura di servizio consigliata: 16-18°C. L’etichetta disegnata da Leon Marino, che veste di poesia ogni bottiglia di vino, è la ciliegina sulla torta.